Giovedì, 09 Aprile 2020 12:26

Indagine congiunturale II trimestre 2020

Le previsioni delle imprese piemontesi per il secondo trimestre 2020

In questo particolarissimo momento storico, l’indagine congiunturale trimestrale, realizzata da Confindustria Piemonte, non può che registrare il crollo del clima di fiducia delle imprese piemontesi, travolte dall’emergenza pandemica. Il sondaggio è stato condotto nell’arco delle quattro settimane del mese di marzo: dunque in un periodo caratterizzato da una rapidissima, e in larga misura inattesa, escalation dei contagi e dei conseguenti provvedimenti restrittivi. Il numero di risposte è stato poco superiore a 1.000, del tutto allineato a quello abituale nelle indagini precedenti.
Il peggioramento degli indicatori è eloquente e generalizzato. Nel comparto manifatturiero, quasi il 45% delle imprese prevede una riduzione della produzione, contro il 10% che si attende un aumento. Il saldo (pari a -29 punti percentuali) peggiora di 22 punti.
Ancora più drammatiche le previsioni sugli ordinativi: il 50% sconta una contrazione (contro l’11%). Era dal 2009, anno di picco della crisi scoppiata nel 2008, che non si registravano valori così negativi per produzione e ordini. Crollano anche export e redditività. Aumentano i ritardi nei pagamenti – un indicatore molto sensibile alle fasi di brusco deterioramento del mercato. Si impenna il ricorso alla CIG: quasi un terzo delle aziende prevede di essere obbligata a fare ricorso agli ammortizzatori sociali. Percentuali così elevate non si vedevano dal 2012-2013.
Una analisi più dettagliata mostra come gli indicatori siano progressivamente peggiorati in conseguenza dell’aggravarsi dell’epidemia. Nella prima settimana di marzo il saldo ottimisti-pessimisti riferito alla produzione era di meno venti punti, poco lontano dal valore di gennaio; a fine mese è sceso a meno 70 punti.
Tutti i settori produttivi sono stati colpiti dall’emergenza, in modo abbastanza omogeneo. Unica e parziale eccezione è il comparto alimentare, ma anche in questo caso, per la prima volta da anni, gli indicatori sono negativi.
Anche il comparto dei servizi è stato coinvolto in pieno dalla crisi. Gli indicatori sono appena meno sfavorevoli di quelli del comparto manifatturiero. Tuttavia molto più marcato è il cambiamento di clima: una vera e propria doccia fredda, considerando che a gennaio il terziario operava in condizioni di mercato espansive, con attese molto positive per attività, ordinativi e occupazione. Isolata eccezione è il comparto Ict, senza dubbio per effetto dell’esponenziale aumento dello smart working.

Comunicato stampa
Presentazione indagine congiunturale
Infografiche