Tenuta dell’occupazione e degli investimenti, stabilità degli indicatori finanziari, elevato tasso di utilizzo degli impianti vicino all’80% anche nell’industria, modesto ricorso alla CIG a livello complessivo, anche se in lieve aumento rispetto a giugno. È quanto emerge dall’indagine congiunturale che raccoglie le valutazioni per il IV trimestre del 2023 di quasi 1.200 imprese manifatturiere e dei servizi, raccolte a settembre tra le oltre 5mila aziende iscritte a Confindustria Piemonte. A preoccupare gli imprenditori piemontesi è la marcata accelerazione dei prezzi di materie prime, energia e trasporti, con indicatori in regresso per produzione, ordini ed export. Ma non ci sono segnali critici anticipatori di una vera e propria svolta recessiva, anche se si conferma la divaricazione tra manifattura e servizi, il peggioramento degli indicatori è più sensibile per i servizi, circa dieci punti in meno da giugno, anche se i saldi restano comunque positivi. Nell’industria, invece, i saldi su produzione e ordini peggiorano di qualche punto attestandosi poco al di sotto del valore di equilibrio tra previsioni di aumento e riduzione.
“In un momento di grande incertezza dei mercati europei e non solo, l’83,3% delle imprese piemontesi rilevate con la congiunturale prevede di mantenere o aumentare i propri livelli produttivi. Il 94,3% prevede stabilità o crescita dell’occupazione. Partendo da questi dati non sorprende che l’utilizzo degli impianti resti all’80%. Un quadro congiunturale quindi robusto, come certificato dalla Banca d’Italia che ha valutato a bassa vulnerabilità il nostro sistema regionale, ma su cui dobbiamo vigilare: l’andamento economico di Germania e Francia, nostri primi partner commerciali, avrà degli effetti. Gli imprenditori piemontesi però sono resilienti e lo confermano gli investimenti che continuano. Costo dell’energia e inflazione, che non scende nonostante il rialzo dei tassi, lasciano al Governo poco spazio di manovra sul bilancio pubblico sui temi che stanno più a cuore agli imprenditori, a cominciare dal cuneo fiscale. Ma interventi a sostegno dell’innovazione e della twin transition, insieme al Pnrr, possono portare a superare questa congiuntura, che arriva dopo 12 trimestri di crescita” commenta Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte.